La Bambola Venuta da Lontano: Una Fiaba di Crescita e Speranza per Giovani Emigrati

La storia di una donna emigrata diventa un romanzo ispiratore che affronta temi universali. “La Bambola Venuta da Lontano” è il titolo del libro scritto da una giovane emigrata che desidera crescere bene e trasmettere un messaggio positivo. Questo romanzo affronta l’importanza della narrativa nella crescita dei giovani emigrati, offrendo loro una fiaba che li spinge a sognare e a credere in se stessi.

La storia di una donna emigrata diventa un romanzo ispiratore

La storia di una donna emigrata diventa un romanzo ispiratore che affronta le sfide e le esperienze di giovani emigrati che vogliono crescere bene. Questo romanzo, intitolato “La Bambola Venuta da Lontano”, racconta la vita di una donna che ha lasciato il suo paese d’origine per cercare una vita migliore altrove. Attraverso le sue avventure e i suoi ostacoli, il romanzo mette in luce i temi universali dell’identità, dell’appartenenza e della ricerca del proprio scopo nella vita. La storia di questa donna emigrata offre ispirazione e speranza ai giovani lettori che si trovano nella stessa situazione, mostrando loro che è possibile superare le difficoltà e realizzare i propri sogni.

I temi universali affrontati nel romanzo ‘La Bambola Venuta da Lontano’

Nel romanzo “La Bambola Venuta da Lontano”, l’autrice esplora una serie di temi universali che affrontano le sfide e le esperienze degli emigrati. Il libro racconta la storia di una donna emigrata, offrendo una prospettiva unica sulla sua vita e sulle difficoltà che ha affrontato nel suo percorso di crescita. Uno dei temi principali è quello dell’identità, poiché la protagonista si trova a navigare tra due culture diverse e deve affrontare il senso di appartenenza e la ricerca di sé stessa. Altri temi affrontati includono l’amore, la famiglia, la solitudine e la resilienza. Attraverso questi temi universali, il romanzo offre una riflessione profonda sull’esperienza degli emigrati e sul loro desiderio di crescere bene nonostante le sfide che incontrano lungo il cammino.

L’importanza della narrativa nella crescita dei giovani emigrati

L’importanza della narrativa nella crescita dei giovani emigrati è indiscutibile. Attraverso la lettura di storie che affrontano temi universali come l’identità, la famiglia e il senso di appartenenza, i giovani emigrati possono trovare conforto e ispirazione per affrontare le sfide legate alla loro condizione. Il romanzo “La Bambola Venuta da Lontano”, scritto da una donna emigrata, è un esempio perfetto di come la narrativa possa influenzare positivamente la vita di questi giovani. La protagonista, una bambola che arriva da un paese lontano, rappresenta simbolicamente l’esperienza dell’emigrazione e mostra ai lettori come sia possibile superare le difficoltà e crescere bene nonostante le avversità. Grazie alla narrativa, i giovani emigrati possono sentirsi parte di una comunità più ampia e trovare la forza per costruire un futuro migliore.

La storia di una donna emigrata diventa un romanzo ispiratore, affrontando temi universali che toccano il cuore dei giovani emigrati che vogliono crescere bene. L’importanza della narrativa nella loro crescita è evidente, offrendo loro un rifugio e una guida nel percorso di adattamento e integrazione. Ma come possiamo incoraggiare ancora di più l’uso della narrativa come strumento di crescita?


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    LA TRAMA DEL ROMANZO

    La Sicilia di quegli anni in cui era nata e cresceva la protagonista del romanzo combatteva una battaglia con un nemico impercettibile che erano le vecchie e nuove ideologie a confronto.

    Benedetta è la protagonista della storia.

    La realtà dove essa cresce è imbevuta di tradizioni millenarie intrecciate di storia di popoli che l’hanno invasa timbrando l’identità del popolo siculo.

    È un popolo che alimenta valori per lui irremovibili come lo sono l’onore, la sacralità della struttura famigliare e sociale, nonché la verginità della donna come valore assoluto.

    Benedetta cresce nutrita di questo nettare, ma sogna un mondo con infinite possibilità da abbracciare.

    Sogna il suo futuro libera da pregiudizi che innalzano confini e presto si rende conto che la sua terra non può venire incontro ai suoi bisogni.

    Isolata nel suo mondo psichico sogna ad occhi aperti con l’unica amica che ha: Behla, la sua bambola.

    Behla è arrivata nella sua vita da una nazione a lei sconosciuta determinando le sue scelte e regalandole la certezza che il mondo non è solo la realtà del suo paese.

    La sua occasione arriva con un ragazzo venuto dalla Germania.

    I due giovani si innamorano e va via insieme a lui che funge da trampolino di lancio.

    La vita al di fuori le sicurezze di provenienza, tradizioni e cultura di un altro popolo la portano a isolarsi, ma anche a tirare fuori tutto il positivo dalla situazione in cui si trova.

    L’emarginazione, dovuta alla non conoscenza della lingua e la conseguente solitudine la porta a circondarsi di altri amici inconsueti: una formichina, un lupo, un fantasma.

    Sono loro, che attraverso il loro mondo incontaminato le fanno vedere le infinite possibilità che ha a portata di mano.

    Si rende conto che per superare le barriere dell’isolamento deve imparare la lingua del posto dove vive.

    Si accorge che la sua Patria di adozione le offre un’altra identità e prospettiva di vita.

    Benedetta sperimenta, che la parola solidarietà, la mano tesa, l’incoraggiamento non sono parole teoriche, ma fatti che si ripetono quotidianamente, in silenzio.

    Alla fine capisce, che le difficoltà invece che abbatterla hanno fatto di lei una donna libera.

    A quel punto decide di ritornare alle origini con il sogno e la speranza di trovare un posto nella terra dove è nata.

    L’amore, che arriva nella sua vita inaspettato, riconosce, nel suo stile di vita vissuta controcorrente, l’importanza del confronto, del camminare insieme anche se per strade e culture diverse, si accorge della ricchezza che ha l’andare alla ricerca di mondi sconosciuti per approdare là, dove ci sentiamo a casa, dove ci viene offerta una casa, e quindi rimettersi in discussione e ripartire.

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    LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO

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    LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO Romanzo di Serafina La Marca

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    Serafina La Marca Biografia

    Serafina La Marca è italiana, di origine siciliana. La vita la porta ad emigrare in Germania, con tutte le difficoltà correlate. Non conoscere la lingua, essere in un ambiente sociale completamente nuovo e diverso da quello di provenienza e soprattutto essere donna.

    Come emigrata Serafina ha vissuto le problematiche dello sradicamento, della solitudine, dell’emarginazione.

    Ma senza smettere mai di sognare, sperare e tentare di emergere come persona con una propria personalità e una propria storia.

    Quando Serafina si è trasferita in Germania esistevano i confini tra le nazioni. E l’Europa unita era un sogno di pochi illuminati.

    E i problemi concreti da risolvere si amplificavano. Con tutte le battaglie personali combattute tra infinite difficoltà, non c’era posto per i sogni.

    Per non parlare poi dei confini linguistici: si creavano veri e propri ghetti da cui occorreva però uscire per andare avanti.

    Il rischio era quello di idealizzare ciò che ci si era lasciato alle spalle, vanificando il costruire il nuovo e perdendo di vista obiettivi e speranze.

    Ogni lira guadagnata si spediva in Italia per costruirsi la casetta, immaginando un domani di rientrare con un modesto gruzzoletto.

    E questo era l’unico obiettivo, il motore che permetteva di sopravvivere al distacco da famiglia e affetti.

    I figli, spesso in età scolastica, venivano lasciati nei luoghi di origine, affidati per lo più ai nonni.

    Intanto gli anni passavano, la vita si trascinava tra arrivi e partenze, i figli crescevano, ne nascevano altri e si vivevano realtà concatenate ma distanti.

    Per i figli infatti si sceglieva la scuola italiana in previsione del rimpatrio. Sempre secondo quel sogno da realizzare.

    Il tempo però non si fermava ad aspettare e scorreva, talvolta correva. E il sogno non si raggiungeva. Ecco perchè oggi molti di quella generazione hanno deciso di lasciare quel sogno nel cassetto. Un cassetto che aprono di tanto in tanto per tenere viva la speranza, per alimentare l’idea che, pur continuando a girare intorno al mondo al passo di una formichina, alla fine sicuramente riusciranno a fermarsi all’ombra del proprio cipresso.

    Alla fine si sceglieva la via dello sradicamento.

    Nasce così il romanzo di Serafina “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”. Libro con cui Serafina ha voluto descrivere uno stralcio di quel mondo. Per chi è lontano da simili problematiche e dolori e affinchè questo sforzo di sacrificio, integrazione e costruzione di una speranza possano essere conosciuti e compresi.

    Ha voluto raccontarlo a coloro che amano leggere la realtà nutrita di fantasia. Quella risorsa importante che ci permette di spaziare senza limiti ogniqualvolta sentiamo la necessità di evadere dal quotidiano per avventurarci e vivere nel mondo perfetto, immaginato, creato da noi.

    Ha voluto scriverlo anche per quelli come lei. Per dire loro che non sono né un fallimento né una vittoria, ma persone che hanno portato nel mondo le proprie origini e tradizioni, la loro cultura, la loro fede, la loro incredibile capacità di emergere dagli abissi. E vincere così la loro personale battaglia.

    Così Serafina è conosciuta, come autrice del romanzo “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”: una donna emigrata e poi diventata scrittrice per il suo sogno di vita. E per quello di tanti.

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