Racconta la storia della tua emigrazione a Serafina La Marca!

Serafina La Marca è una donna coraggiosa e determinata che ha vissuto un’esperienza di emigrazione dalla Sicilia alla Germania. Oltre ad essere emigrata, Serafina è anche una scrittrice, autrice del romanzo “La Bambola Venuta da Lontano”. Questo libro rappresenta il potere delle parole nel raccontare la storia dell’emigrazione e offre una prospettiva unica sull’esperienza di Serafina. In questo articolo esploreremo la vita di Serafina La Marca e il suo viaggio verso una nuova vita in Germania, oltre a analizzare il significato e l’impatto del suo romanzo.

La vita di Serafina La Marca: una donna coraggiosa e determinata

La vita di Serafina La Marca è un esempio di coraggio e determinazione. Nata in Sicilia, questa donna ha affrontato numerosi ostacoli per realizzare i suoi sogni. Nonostante le difficoltà economiche e culturali del suo contesto, Serafina ha deciso di intraprendere un viaggio verso una nuova vita in Germania. Il desiderio di migliorare le sue condizioni di vita e di trovare nuove opportunità l’ha spinta a lasciare la sua terra natale. Grazie alla sua determinazione, Serafina è riuscita ad adattarsi a un nuovo paese e a costruire una carriera come scrittrice. La sua storia è un esempio ispiratore per tutti coloro che desiderano realizzare i propri sogni nonostante le avversità.

Il viaggio verso una nuova vita: l’emigrazione di Serafina in Germania

Il viaggio verso una nuova vita: l’emigrazione di Serafina in Germania

Il viaggio di Serafina La Marca verso una nuova vita in Germania rappresenta un momento cruciale nella sua storia di emigrazione. Nata in Sicilia, questa donna coraggiosa e determinata ha deciso di lasciare la sua terra natale per cercare opportunità migliori all’estero. Affrontando le difficoltà e i timori legati a un viaggio così importante, Serafina ha dimostrato una straordinaria forza interiore. Questo capitolo della sua vita è stato successivamente narrato nel suo romanzo “La Bambola Venuta da Lontano”. Attraverso la sua scrittura, Serafina ha dato voce alle esperienze e alle emozioni degli emigranti, offrendo un’importante testimonianza della realtà migratoria e del potere delle parole nel raccontare storie di emigrazione.

Il potere delle parole: ‘La Bambola Venuta da Lontano’ e la rappresentazione dell’emigrazione

“La Bambola Venuta da Lontano” è un romanzo scritto da Serafina La Marca, che racconta la storia della sua emigrazione dalla Sicilia in Germania. Questo libro rappresenta il potere delle parole nel descrivere l’esperienza dell’emigrazione. Attraverso la narrazione di Serafina, il lettore viene trasportato nelle sue emozioni e nelle sfide affrontate durante il viaggio verso una nuova vita. Le parole di Serafina riescono a catturare l’essenza della sua esperienza migratoria, permettendo ai lettori di comprendere meglio i sentimenti di speranza, paura e determinazione che accompagnano tale processo. “La Bambola Venuta da Lontano” ci mostra come le parole possano essere uno strumento potente per rappresentare e condividere le storie di emigrazione, offrendo una prospettiva autentica sulle vite di coloro che hanno scelto di lasciare la propria terra natale alla ricerca di una vita migliore.

La storia di Serafina La Marca, donna coraggiosa e determinata, ci ha mostrato il potere delle parole nel romanzo “La Bambola Venuta da Lontano” e la rappresentazione dell’emigrazione. Ma cosa possiamo imparare da questa storia di resilienza? Quanto ancora dobbiamo fare per accogliere e sostenere coloro che cercano una nuova vita lontano da casa?


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    LA TRAMA DEL ROMANZO

    La Sicilia di quegli anni in cui era nata e cresceva la protagonista del romanzo combatteva una battaglia con un nemico impercettibile che erano le vecchie e nuove ideologie a confronto.

    Benedetta è la protagonista della storia.

    La realtà dove essa cresce è imbevuta di tradizioni millenarie intrecciate di storia di popoli che l’hanno invasa timbrando l’identità del popolo siculo.

    È un popolo che alimenta valori per lui irremovibili come lo sono l’onore, la sacralità della struttura famigliare e sociale, nonché la verginità della donna come valore assoluto.

    Benedetta cresce nutrita di questo nettare, ma sogna un mondo con infinite possibilità da abbracciare.

    Sogna il suo futuro libera da pregiudizi che innalzano confini e presto si rende conto che la sua terra non può venire incontro ai suoi bisogni.

    Isolata nel suo mondo psichico sogna ad occhi aperti con l’unica amica che ha: Behla, la sua bambola.

    Behla è arrivata nella sua vita da una nazione a lei sconosciuta determinando le sue scelte e regalandole la certezza che il mondo non è solo la realtà del suo paese.

    La sua occasione arriva con un ragazzo venuto dalla Germania.

    I due giovani si innamorano e va via insieme a lui che funge da trampolino di lancio.

    La vita al di fuori le sicurezze di provenienza, tradizioni e cultura di un altro popolo la portano a isolarsi, ma anche a tirare fuori tutto il positivo dalla situazione in cui si trova.

    L’emarginazione, dovuta alla non conoscenza della lingua e la conseguente solitudine la porta a circondarsi di altri amici inconsueti: una formichina, un lupo, un fantasma.

    Sono loro, che attraverso il loro mondo incontaminato le fanno vedere le infinite possibilità che ha a portata di mano.

    Si rende conto che per superare le barriere dell’isolamento deve imparare la lingua del posto dove vive.

    Si accorge che la sua Patria di adozione le offre un’altra identità e prospettiva di vita.

    Benedetta sperimenta, che la parola solidarietà, la mano tesa, l’incoraggiamento non sono parole teoriche, ma fatti che si ripetono quotidianamente, in silenzio.

    Alla fine capisce, che le difficoltà invece che abbatterla hanno fatto di lei una donna libera.

    A quel punto decide di ritornare alle origini con il sogno e la speranza di trovare un posto nella terra dove è nata.

    L’amore, che arriva nella sua vita inaspettato, riconosce, nel suo stile di vita vissuta controcorrente, l’importanza del confronto, del camminare insieme anche se per strade e culture diverse, si accorge della ricchezza che ha l’andare alla ricerca di mondi sconosciuti per approdare là, dove ci sentiamo a casa, dove ci viene offerta una casa, e quindi rimettersi in discussione e ripartire.

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    LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO

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    LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO Romanzo di Serafina La Marca

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    Serafina La Marca Biografia

    Serafina La Marca è italiana, di origine siciliana. La vita la porta ad emigrare in Germania, con tutte le difficoltà correlate. Non conoscere la lingua, essere in un ambiente sociale completamente nuovo e diverso da quello di provenienza e soprattutto essere donna.

    Come emigrata Serafina ha vissuto le problematiche dello sradicamento, della solitudine, dell’emarginazione.

    Ma senza smettere mai di sognare, sperare e tentare di emergere come persona con una propria personalità e una propria storia.

    Quando Serafina si è trasferita in Germania esistevano i confini tra le nazioni. E l’Europa unita era un sogno di pochi illuminati.

    E i problemi concreti da risolvere si amplificavano. Con tutte le battaglie personali combattute tra infinite difficoltà, non c’era posto per i sogni.

    Per non parlare poi dei confini linguistici: si creavano veri e propri ghetti da cui occorreva però uscire per andare avanti.

    Il rischio era quello di idealizzare ciò che ci si era lasciato alle spalle, vanificando il costruire il nuovo e perdendo di vista obiettivi e speranze.

    Ogni lira guadagnata si spediva in Italia per costruirsi la casetta, immaginando un domani di rientrare con un modesto gruzzoletto.

    E questo era l’unico obiettivo, il motore che permetteva di sopravvivere al distacco da famiglia e affetti.

    I figli, spesso in età scolastica, venivano lasciati nei luoghi di origine, affidati per lo più ai nonni.

    Intanto gli anni passavano, la vita si trascinava tra arrivi e partenze, i figli crescevano, ne nascevano altri e si vivevano realtà concatenate ma distanti.

    Per i figli infatti si sceglieva la scuola italiana in previsione del rimpatrio. Sempre secondo quel sogno da realizzare.

    Il tempo però non si fermava ad aspettare e scorreva, talvolta correva. E il sogno non si raggiungeva. Ecco perchè oggi molti di quella generazione hanno deciso di lasciare quel sogno nel cassetto. Un cassetto che aprono di tanto in tanto per tenere viva la speranza, per alimentare l’idea che, pur continuando a girare intorno al mondo al passo di una formichina, alla fine sicuramente riusciranno a fermarsi all’ombra del proprio cipresso.

    Alla fine si sceglieva la via dello sradicamento.

    Nasce così il romanzo di Serafina “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”. Libro con cui Serafina ha voluto descrivere uno stralcio di quel mondo. Per chi è lontano da simili problematiche e dolori e affinchè questo sforzo di sacrificio, integrazione e costruzione di una speranza possano essere conosciuti e compresi.

    Ha voluto raccontarlo a coloro che amano leggere la realtà nutrita di fantasia. Quella risorsa importante che ci permette di spaziare senza limiti ogniqualvolta sentiamo la necessità di evadere dal quotidiano per avventurarci e vivere nel mondo perfetto, immaginato, creato da noi.

    Ha voluto scriverlo anche per quelli come lei. Per dire loro che non sono né un fallimento né una vittoria, ma persone che hanno portato nel mondo le proprie origini e tradizioni, la loro cultura, la loro fede, la loro incredibile capacità di emergere dagli abissi. E vincere così la loro personale battaglia.

    Così Serafina è conosciuta, come autrice del romanzo “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”: una donna emigrata e poi diventata scrittrice per il suo sogno di vita. E per quello di tanti.

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