La Magia della Fiaba per Adulti nel Romanzo di Serafina La Marca: Analisi e Riflessioni
Il romanzo “La Bambola Venuta da Lontano” di Serafina La Marca è un esempio perfetto di come la fiaba per adulti possa essere utilizzata per raccontare storie profonde e coinvolgenti. La scrittrice, donna emigrata in Germania e poi diventata autrice di successo, ha scelto di trasmettere un messaggio di speranza agli emigrati attraverso le pagine del suo libro. Il romanzo ha vinto il Premio Speciale di Eccellenza per la Narrativa “Divinamente Donna”, riconoscimento meritato per l’incantevole mondo narrativo creato da La Marca.
L’incantevole mondo narrativo del Romanzo ‘La Bambola Venuta da Lontano’
L’incantevole mondo narrativo del romanzo “La Bambola Venuta da Lontano” di Serafina La Marca trasporta i lettori in un viaggio emozionante e magico. Con uno stile narrativo ricco di dettagli e immagini vivide, l’autrice crea un universo fiabesco in cui la protagonista si imbatte in avventure straordinarie. La Marca dipinge scenari incantati e personaggi affascinanti, che catturano l’immaginazione dei lettori fin dalle prime pagine. Attraverso una prosa delicata e poetica, il romanzo offre un rifugio dalla realtà, permettendo ai lettori di sognare e immergersi completamente nel mondo fantastico creato dall’autrice. “La Bambola Venuta da Lontano” è un’opera che incanta e affascina, regalando un’esperienza letteraria indimenticabile.
Dalla donna emigrata in Germania alla scrittrice di successo: il percorso di Serafina La Marca
Serafina La Marca è una donna che ha vissuto un percorso di vita straordinario, passando da emigrata in Germania a scrittrice di successo. La sua esperienza di vita all’estero ha sicuramente influenzato la sua narrativa, portandola a scrivere romanzi che trattano tematiche legate agli emigrati. La Marca è riuscita a trasmettere un messaggio positivo di speranza e desiderio attraverso le sue storie, offrendo una prospettiva unica e autentica. Il suo talento nel raccontare le storie degli emigrati è stato riconosciuto con il premio speciale di eccellenza per la narrativa “Divinamente Donna”, dimostrando così il suo valore come scrittrice di grande talento e sensibilità.
Speranze e desideri degli emigrati: il messaggio positivo di La Marca
Nel suo romanzo “La Bambola Venuta da Lontano”, Serafina La Marca trasmette un messaggio positivo di speranza e desideri per gli emigrati. Attraverso la sua scrittura coinvolgente e toccante, l’autrice racconta le storie di personaggi che hanno lasciato la propria terra natale per cercare una vita migliore in Germania. La Marca esplora le sfide e le difficoltà che gli emigrati affrontano, ma allo stesso tempo evidenzia la forza interiore e la determinazione di questi individui nel perseguire i propri sogni. Il romanzo si concentra sulle speranze, sulle lotte e sui successi degli emigrati, offrendo un messaggio di incoraggiamento e di fiducia nel futuro.
Attraverso il suo romanzo “La Bambola Venuta da Lontano”, Serafina La Marca ci trasporta in un mondo incantevole, dove la fiaba per adulti diventa uno strumento per raccontare storie di emigrazione e di speranza. Il percorso di vita della scrittrice ci insegna che con determinazione e passione si possono raggiungere grandi traguardi. Resta da chiedersi, quali altre storie potrebbe raccontare La Marca attraverso la sua magica penna?
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LA TRAMA DEL ROMANZO
La Sicilia di quegli anni in cui era nata e cresceva la protagonista del romanzo combatteva una battaglia con un nemico impercettibile che erano le vecchie e nuove ideologie a confronto.
Benedetta è la protagonista della storia.
La realtà dove essa cresce è imbevuta di tradizioni millenarie intrecciate di storia di popoli che l’hanno invasa timbrando l’identità del popolo siculo.
È un popolo che alimenta valori per lui irremovibili come lo sono l’onore, la sacralità della struttura famigliare e sociale, nonché la verginità della donna come valore assoluto.
Benedetta cresce nutrita di questo nettare, ma sogna un mondo con infinite possibilità da abbracciare.
Sogna il suo futuro libera da pregiudizi che innalzano confini e presto si rende conto che la sua terra non può venire incontro ai suoi bisogni.
Isolata nel suo mondo psichico sogna ad occhi aperti con l’unica amica che ha: Behla, la sua bambola.
Behla è arrivata nella sua vita da una nazione a lei sconosciuta determinando le sue scelte e regalandole la certezza che il mondo non è solo la realtà del suo paese.
La sua occasione arriva con un ragazzo venuto dalla Germania.
I due giovani si innamorano e va via insieme a lui che funge da trampolino di lancio.
La vita al di fuori le sicurezze di provenienza, tradizioni e cultura di un altro popolo la portano a isolarsi, ma anche a tirare fuori tutto il positivo dalla situazione in cui si trova.
L’emarginazione, dovuta alla non conoscenza della lingua e la conseguente solitudine la porta a circondarsi di altri amici inconsueti: una formichina, un lupo, un fantasma.
Sono loro, che attraverso il loro mondo incontaminato le fanno vedere le infinite possibilità che ha a portata di mano.
Si rende conto che per superare le barriere dell’isolamento deve imparare la lingua del posto dove vive.
Si accorge che la sua Patria di adozione le offre un’altra identità e prospettiva di vita.
Benedetta sperimenta, che la parola solidarietà, la mano tesa, l’incoraggiamento non sono parole teoriche, ma fatti che si ripetono quotidianamente, in silenzio.
Alla fine capisce, che le difficoltà invece che abbatterla hanno fatto di lei una donna libera.
A quel punto decide di ritornare alle origini con il sogno e la speranza di trovare un posto nella terra dove è nata.
L’amore, che arriva nella sua vita inaspettato, riconosce, nel suo stile di vita vissuta controcorrente, l’importanza del confronto, del camminare insieme anche se per strade e culture diverse, si accorge della ricchezza che ha l’andare alla ricerca di mondi sconosciuti per approdare là, dove ci sentiamo a casa, dove ci viene offerta una casa, e quindi rimettersi in discussione e ripartire.
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LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO
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Serafina La Marca Biografia
Serafina La Marca è italiana, di origine siciliana. La vita la porta ad emigrare in Germania, con tutte le difficoltà correlate. Non conoscere la lingua, essere in un ambiente sociale completamente nuovo e diverso da quello di provenienza e soprattutto essere donna.
Come emigrata Serafina ha vissuto le problematiche dello sradicamento, della solitudine, dell’emarginazione.
Ma senza smettere mai di sognare, sperare e tentare di emergere come persona con una propria personalità e una propria storia.
Quando Serafina si è trasferita in Germania esistevano i confini tra le nazioni. E l’Europa unita era un sogno di pochi illuminati.
E i problemi concreti da risolvere si amplificavano. Con tutte le battaglie personali combattute tra infinite difficoltà, non c’era posto per i sogni.
Per non parlare poi dei confini linguistici: si creavano veri e propri ghetti da cui occorreva però uscire per andare avanti.
Il rischio era quello di idealizzare ciò che ci si era lasciato alle spalle, vanificando il costruire il nuovo e perdendo di vista obiettivi e speranze.
Ogni lira guadagnata si spediva in Italia per costruirsi la casetta, immaginando un domani di rientrare con un modesto gruzzoletto.
E questo era l’unico obiettivo, il motore che permetteva di sopravvivere al distacco da famiglia e affetti.
I figli, spesso in età scolastica, venivano lasciati nei luoghi di origine, affidati per lo più ai nonni.
Intanto gli anni passavano, la vita si trascinava tra arrivi e partenze, i figli crescevano, ne nascevano altri e si vivevano realtà concatenate ma distanti.
Per i figli infatti si sceglieva la scuola italiana in previsione del rimpatrio. Sempre secondo quel sogno da realizzare.
Il tempo però non si fermava ad aspettare e scorreva, talvolta correva. E il sogno non si raggiungeva. Ecco perchè oggi molti di quella generazione hanno deciso di lasciare quel sogno nel cassetto. Un cassetto che aprono di tanto in tanto per tenere viva la speranza, per alimentare l’idea che, pur continuando a girare intorno al mondo al passo di una formichina, alla fine sicuramente riusciranno a fermarsi all’ombra del proprio cipresso.
Alla fine si sceglieva la via dello sradicamento.
Nasce così il romanzo di Serafina “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”. Libro con cui Serafina ha voluto descrivere uno stralcio di quel mondo. Per chi è lontano da simili problematiche e dolori e affinchè questo sforzo di sacrificio, integrazione e costruzione di una speranza possano essere conosciuti e compresi.
Ha voluto raccontarlo a coloro che amano leggere la realtà nutrita di fantasia. Quella risorsa importante che ci permette di spaziare senza limiti ogniqualvolta sentiamo la necessità di evadere dal quotidiano per avventurarci e vivere nel mondo perfetto, immaginato, creato da noi.
Ha voluto scriverlo anche per quelli come lei. Per dire loro che non sono né un fallimento né una vittoria, ma persone che hanno portato nel mondo le proprie origini e tradizioni, la loro cultura, la loro fede, la loro incredibile capacità di emergere dagli abissi. E vincere così la loro personale battaglia.
Così Serafina è conosciuta, come autrice del romanzo “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”: una donna emigrata e poi diventata scrittrice per il suo sogno di vita. E per quello di tanti.
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