Intervista a Serafina La Marca, autrice del romanzo LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO premiato con Premio Speciale Internazionale Narrativa per la Eccellenza Femminile “Divinamente Donna”, “Emigrazione: i sogni di ha il dovere di realizzarli”
Serafina La Marca, Lei ha ricevuto il 7 marzo un importante Premio Letterario Internazionale di Eccellenza Femminile per la Narrativa. Che significato assume un Premio di questa portata per una donna che ha vissuto sulla propria pelle la migrazione in un periodo storico difficile e in un Paese così distante dall’Italia come la Germania?
All’incredulità si è sovrapposta la felicità. Ricevere un premio di questa portata mi fa sentire portavoce di tutte le donne di ogni nazionalità e cultura che hanno vissuto o vivono il dramma dello sradicamento, dell’emarginazione e della solitudine. Questo Premio ha messo a fuoco e sottolineato il problema dell’emigrazione in tutta la sua complessità, un dilemma più attuale che mai, ieri così come anche oggi… Per me significa una conquista!
E per la Serafina scrittrice?
Alla Serafina scrittrice questo premio ha confermato la convinzione che i sogni si ha il dovere di realizzarli, a costo di inseguirli una intera vita. Se sono sogni sani, con certezza arriverà il giorno per raccogliere i frutti che portano.
E per la Serafina siciliana?
Per la Serafina siciliana è un riscatto nei confronti della sua terra. Un tempo lontano, quando la donna voltò le spalle a tutto ciò in cui si identificava, si era sentita una “traditrice”, parola all’epoca molto radicata nell’animo siculo. Forse oggi è un vocabolo fuori moda, ma esprime l’essenza della natura del popolo di cui anch’io appartengo.
Progetti come scrittrice?
Alla Serafina scrittrice questo premio ha regalato consapevolezza, determinazione per seguire la strada tracciata. Quella strada fatta di parole da mettere insieme per raccontare e continuare a narrare, per far sognare…
Una mia lettrice ha letto il romanzo dopo la premiazione: comperato e letto in pochi giorni. Mi ha contattata per dirmi grazie di averla fatta sognare! Sentire questo è ciò che sogna di udire ogni autore…
Progetti? La nuova edizione di LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO e la sua edizione in tedesco. E poi sorprese: sto scrivendo altri libri, sia romanzi che sillogi poetiche e raccolte di racconti. Se ne avrà notizia presto..
Il Romanzo di Serafina La Marca LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO porta una fresca ventata nel panorama letterario sull’emigrazione, ponendosi come un’opera che approfondisce temi universali attraverso la lente di esperienze personali e trasporta i lettori in un viaggio emotivo profondamente radicato nella realtà di chi lascia la propria terra natale.
Attraverso la metafora della “bambola venuta da lontano,” l’autrice riesce a catturare non solo la perdita di innocenza che si accompagna all’abbandono delle proprie radici, ma anche il senso di alienazione e la lotta per mantenere la propria identità in una terra straniera. La narrazione prende vita con una prosa ricca di immagini e simboli che rivelano l’universalità del dolore, della speranza e della ricerca incessante di una casa.
Serafina La Marca utilizza il personaggio della bambola per esplorare il significato dell’emigrazione al di là delle comuni narrazioni. Invece di concentrarsi solamente sul viaggio fisico, l’attenzione è rivolta alle sfide psicologiche e emotive che accompagnano il distacco dalla propria cultura e la successiva integrazione in una nuova realtà.
Il romanzo diventa quindi un’opera che dialoga con le attuali tematiche sociali, sfidando il lettore a riflettere sulle proprie nozioni preconfezionate riguardo l’emigrazione. Con uno stile che oscilla tra il racconto di formazione e il romanzo sociale, La Marca invita a una comprensione più profonda degli emigranti come individui pieni di sfumature, sogni e aspirazioni, piuttosto che come statistiche o categorie monolitiche.
La resilienza e la trasformazione dei personaggi diventano un leitmotiv portante del racconto, evidenziando quanto l’emigrazione sia un processo dialettico che coinvolge sia l’individuo che la collettività. La bambola, pur venuta da lontano, assume differenti significati in base al contesto che la circonda, proprio come gli emigranti che, pur mantenendo la loro essenza, si adattano e si trasformano in risposta alla nuova realtà che li accoglie.
In conclusione, LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO si pone come un’importante testimonianza culturale che ridefinisce il genere letterario dell’emigrazione attraverso una narrazione intensa ed emotiva, rivelandosi un romanzo di notevole impatto che arricchisce la comprensione umana di un fenomeno complesso e in costante evoluzione.
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LA TRAMA DEL ROMANZO
La Sicilia di quegli anni in cui era nata e cresceva la protagonista del romanzo combatteva una battaglia con un nemico impercettibile che erano le vecchie e nuove ideologie a confronto.
Benedetta è la protagonista della storia.
La realtà dove essa cresce è imbevuta di tradizioni millenarie intrecciate di storia di popoli che l’hanno invasa timbrando l’identità del popolo siculo.
È un popolo che alimenta valori per lui irremovibili come lo sono l’onore, la sacralità della struttura famigliare e sociale, nonché la verginità della donna come valore assoluto.
Benedetta cresce nutrita di questo nettare, ma sogna un mondo con infinite possibilità da abbracciare.
Sogna il suo futuro libera da pregiudizi che innalzano confini e presto si rende conto che la sua terra non può venire incontro ai suoi bisogni.
Isolata nel suo mondo psichico sogna ad occhi aperti con l’unica amica che ha: Behla, la sua bambola.
Behla è arrivata nella sua vita da una nazione a lei sconosciuta determinando le sue scelte e regalandole la certezza che il mondo non è solo la realtà del suo paese.
La sua occasione arriva con un ragazzo venuto dalla Germania.
I due giovani si innamorano e va via insieme a lui che funge da trampolino di lancio.
La vita al di fuori le sicurezze di provenienza, tradizioni e cultura di un altro popolo la portano a isolarsi, ma anche a tirare fuori tutto il positivo dalla situazione in cui si trova.
L’emarginazione, dovuta alla non conoscenza della lingua e la conseguente solitudine la porta a circondarsi di altri amici inconsueti: una formichina, un lupo, un fantasma.
Sono loro, che attraverso il loro mondo incontaminato le fanno vedere le infinite possibilità che ha a portata di mano.
Si rende conto che per superare le barriere dell’isolamento deve imparare la lingua del posto dove vive.
Si accorge che la sua Patria di adozione le offre un’altra identità e prospettiva di vita.
Benedetta sperimenta, che la parola solidarietà, la mano tesa, l’incoraggiamento non sono parole teoriche, ma fatti che si ripetono quotidianamente, in silenzio.
Alla fine capisce, che le difficoltà invece che abbatterla hanno fatto di lei una donna libera.
A quel punto decide di ritornare alle origini con il sogno e la speranza di trovare un posto nella terra dove è nata.
L’amore, che arriva nella sua vita inaspettato, riconosce, nel suo stile di vita vissuta controcorrente, l’importanza del confronto, del camminare insieme anche se per strade e culture diverse, si accorge della ricchezza che ha l’andare alla ricerca di mondi sconosciuti per approdare là, dove ci sentiamo a casa, dove ci viene offerta una casa, e quindi rimettersi in discussione e ripartire.
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LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO
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Serafina La Marca Biografia
Serafina La Marca è italiana, di origine siciliana. La vita la porta ad emigrare in Germania, con tutte le difficoltà correlate. Non conoscere la lingua, essere in un ambiente sociale completamente nuovo e diverso da quello di provenienza e soprattutto essere donna.
Come emigrata Serafina ha vissuto le problematiche dello sradicamento, della solitudine, dell’emarginazione.
Ma senza smettere mai di sognare, sperare e tentare di emergere come persona con una propria personalità e una propria storia.
Quando Serafina si è trasferita in Germania esistevano i confini tra le nazioni. E l’Europa unita era un sogno di pochi illuminati.
E i problemi concreti da risolvere si amplificavano. Con tutte le battaglie personali combattute tra infinite difficoltà, non c’era posto per i sogni.
Per non parlare poi dei confini linguistici: si creavano veri e propri ghetti da cui occorreva però uscire per andare avanti.
Il rischio era quello di idealizzare ciò che ci si era lasciato alle spalle, vanificando il costruire il nuovo e perdendo di vista obiettivi e speranze.
Ogni lira guadagnata si spediva in Italia per costruirsi la casetta, immaginando un domani di rientrare con un modesto gruzzoletto.
E questo era l’unico obiettivo, il motore che permetteva di sopravvivere al distacco da famiglia e affetti.
I figli, spesso in età scolastica, venivano lasciati nei luoghi di origine, affidati per lo più ai nonni.
Intanto gli anni passavano, la vita si trascinava tra arrivi e partenze, i figli crescevano, ne nascevano altri e si vivevano realtà concatenate ma distanti.
Per i figli infatti si sceglieva la scuola italiana in previsione del rimpatrio. Sempre secondo quel sogno da realizzare.
Il tempo però non si fermava ad aspettare e scorreva, talvolta correva. E il sogno non si raggiungeva. Ecco perchè oggi molti di quella generazione hanno deciso di lasciare quel sogno nel cassetto. Un cassetto che aprono di tanto in tanto per tenere viva la speranza, per alimentare l’idea che, pur continuando a girare intorno al mondo al passo di una formichina, alla fine sicuramente riusciranno a fermarsi all’ombra del proprio cipresso.
Alla fine si sceglieva la via dello sradicamento.
Nasce così il romanzo di Serafina “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”. Libro con cui Serafina ha voluto descrivere uno stralcio di quel mondo. Per chi è lontano da simili problematiche e dolori e affinchè questo sforzo di sacrificio, integrazione e costruzione di una speranza possano essere conosciuti e compresi.
Ha voluto raccontarlo a coloro che amano leggere la realtà nutrita di fantasia. Quella risorsa importante che ci permette di spaziare senza limiti ogniqualvolta sentiamo la necessità di evadere dal quotidiano per avventurarci e vivere nel mondo perfetto, immaginato, creato da noi.
Ha voluto scriverlo anche per quelli come lei. Per dire loro che non sono né un fallimento né una vittoria, ma persone che hanno portato nel mondo le proprie origini e tradizioni, la loro cultura, la loro fede, la loro incredibile capacità di emergere dagli abissi. E vincere così la loro personale battaglia.
Così Serafina è conosciuta, come autrice del romanzo “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”: una donna emigrata e poi diventata scrittrice per il suo sogno di vita. E per quello di tanti.
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