Il romanzo LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO La storia d’amore o una storia d’amore?

La scrittrice Serafina La Marca continua con questa News dal suo Blog una serie di interventi sul suo romanzo LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO, sulla sua esperienza di autrice e sui suoi progetti per il futuro.


La storia d’amore o una storia d’amore? E che ruolo svolge nella trama e nell’epilogo?

Nel romanzo la storia d’amore ha diverse sfaccettature e il suo ruolo è fondamentale, per quanto riguarda la forza che la protagonista ne ha tratto per lasciare la sua famiglia, la sua terra e seguire il suo cuore, il suo sogno di vita da realizzare. L’amore è stato il suo trampolino di lancio e anche la sua crescita personale.

La storia d’amore all’interno del romanzo descrive il rapporto conflittuale tra uomo-donna degli anni settanta in una Sicilia dove certi valori erano le colonne che sostenevano la società. Uno di quei valori era la verginità della donna. La protagonista cresceva in tempi dove il cambiamento di costumi aveva fatto il suo ingresso anche tra il popolo siciliano. Il sessantotto e quello che ha portato, non le è passato accanto senza provocare in lei cambiamenti rivoluzionari, per l’epoca, permeandola della bellezza della sua ideologia.

Parlando con i giovani di oggi ho constatato che fanno fatica a immaginare che in un tempo relativamente non lontano certi valori non solo esistevano, ma erano legge morale e di orientamento. Fanno fatica, i giovani della nostra epoca, a proiettarsi in leggi di necessità con un fine e non solo come un mezzo; e che il risultato di certi valori vissuti inducevano al rispetto verso sé stessi ed erano lo specchio che generava una società compatta. Proprio nel cercare di capire come questo era possibile, inciampano.

Nei volti dei giovani leggo punti di domanda, quando racconto loro che il ruolo di ogni membro, nella comunità dove viveva, era ben definito e collaudato, e che ciò generava sicurezza e senso di aggregazione e appartenenza. Quando affermo loro che Il rapporto con l’amore veniva sublimato, era divino e di conseguenza innalzato al rango di sogno realizzabile, a portata di mano, solo se…, a quel punto la loro espressione cambia E oltre il velo della loro incredulità posso leggere, tra i tratti sognanti, un desiderio di fondo, quello che va oltre alla superficialità e il consumismo dell’amore dei nostri giorni.

Quando i tratti che si alternano tra i volti dei giovani quello sognante domina, allora capisco che certi valori non possono essere mai sorpassati o fuori moda! E che l’amore, non l’innamoramento, rimane a essere le fondamenta del genere umano.

L’epilogo è: l’amore e la sua continua rinascita nel circuito della vita.

Nel romanzo è una storia, ma è anche la storia d’amore di un tempo che fu: per non dimenticare, da far conoscere e ricordare.

Serafina La Marca


LA TRAMA DEL ROMANZO

La Sicilia di quegli anni in cui era nata e cresceva la protagonista del romanzo combatteva una battaglia con un nemico impercettibile che erano le vecchie e nuove ideologie a confronto.

Benedetta è la protagonista della storia.

La realtà dove essa cresce è imbevuta di tradizioni millenarie intrecciate di storia di popoli che l’hanno invasa timbrando l’identità del popolo siculo.

È un popolo che alimenta valori per lui irremovibili come lo sono l’onore, la sacralità della struttura famigliare e sociale, nonché la verginità della donna come valore assoluto.

Benedetta cresce nutrita di questo nettare, ma sogna un mondo con infinite possibilità da abbracciare.

Sogna il suo futuro libera da pregiudizi che innalzano confini e presto si rende conto che la sua terra non può venire incontro ai suoi bisogni.

Isolata nel suo mondo psichico sogna ad occhi aperti con l’unica amica che ha: Behla, la sua bambola.

Behla è arrivata nella sua vita da una nazione a lei sconosciuta determinando le sue scelte e regalandole la certezza che il mondo non è solo la realtà del suo paese.

La sua occasione arriva con un ragazzo venuto dalla Germania.

I due giovani si innamorano e va via insieme a lui che funge da trampolino di lancio.

La vita al di fuori le sicurezze di provenienza, tradizioni e cultura di un altro popolo la portano a isolarsi, ma anche a tirare fuori tutto il positivo dalla situazione in cui si trova.

L’emarginazione, dovuta alla non conoscenza della lingua e la conseguente solitudine la porta a circondarsi di altri amici inconsueti: una formichina, un lupo, un fantasma.

Sono loro, che attraverso il loro mondo incontaminato le fanno vedere le infinite possibilità che ha a portata di mano.

Si rende conto che per superare le barriere dell’isolamento deve imparare la lingua del posto dove vive.

Si accorge che la sua Patria di adozione le offre un’altra identità e prospettiva di vita.

Benedetta sperimenta, che la parola solidarietà, la mano tesa, l’incoraggiamento non sono parole teoriche, ma fatti che si ripetono quotidianamente, in silenzio.

Alla fine capisce, che le difficoltà invece che abbatterla hanno fatto di lei una donna libera.

A quel punto decide di ritornare alle origini con il sogno e la speranza di trovare un posto nella terra dove è nata.

L’amore, che arriva nella sua vita inaspettato, riconosce, nel suo stile di vita vissuta controcorrente, l’importanza del confronto, del camminare insieme anche se per strade e culture diverse, si accorge della ricchezza che ha l’andare alla ricerca di mondi sconosciuti per approdare là, dove ci sentiamo a casa, dove ci viene offerta una casa, e quindi rimettersi in discussione e ripartire.

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LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO

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LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO Romanzo di Serafina La Marca

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Serafina La Marca Biografia

Serafina La Marca è italiana, di origine siciliana. La vita la porta ad emigrare in Germania, con tutte le difficoltà correlate. Non conoscere la lingua, essere in un ambiente sociale completamente nuovo e diverso da quello di provenienza e soprattutto essere donna.

Come emigrata Serafina ha vissuto le problematiche dello sradicamento, della solitudine, dell’emarginazione.

Ma senza smettere mai di sognare, sperare e tentare di emergere come persona con una propria personalità e una propria storia.

Quando Serafina si è trasferita in Germania esistevano i confini tra le nazioni. E l’Europa unita era un sogno di pochi illuminati.

E i problemi concreti da risolvere si amplificavano. Con tutte le battaglie personali combattute tra infinite difficoltà, non c’era posto per i sogni.

Per non parlare poi dei confini linguistici: si creavano veri e propri ghetti da cui occorreva però uscire per andare avanti.

Il rischio era quello di idealizzare ciò che ci si era lasciato alle spalle, vanificando il costruire il nuovo e perdendo di vista obiettivi e speranze.

Ogni lira guadagnata si spediva in Italia per costruirsi la casetta, immaginando un domani di rientrare con un modesto gruzzoletto.

E questo era l’unico obiettivo, il motore che permetteva di sopravvivere al distacco da famiglia e affetti.

I figli, spesso in età scolastica, venivano lasciati nei luoghi di origine, affidati per lo più ai nonni.

Intanto gli anni passavano, la vita si trascinava tra arrivi e partenze, i figli crescevano, ne nascevano altri e si vivevano realtà concatenate ma distanti.

Per i figli infatti si sceglieva la scuola italiana in previsione del rimpatrio. Sempre secondo quel sogno da realizzare.

Il tempo però non si fermava ad aspettare e scorreva, talvolta correva. E il sogno non si raggiungeva. Ecco perchè oggi molti di quella generazione hanno deciso di lasciare quel sogno nel cassetto. Un cassetto che aprono di tanto in tanto per tenere viva la speranza, per alimentare l’idea che, pur continuando a girare intorno al mondo al passo di una formichina, alla fine sicuramente riusciranno a fermarsi all’ombra del proprio cipresso.

Alla fine si sceglieva la via dello sradicamento.

Nasce così il romanzo di Serafina “LA BAMBOLA VENITA DA LONTANO”. Libro con cui Serafina ha voluto descrivere uno stralcio di quel mondo. Per chi è lontano da simili problematiche e dolori e affinchè questo sforzo di sacrificio, integrazione e costruzione di una speranza possano essere conosciuti e compresi.

Ha voluto raccontarlo a coloro che amano leggere la realtà nutrita di fantasia. Quella risorsa importante che ci permette di spaziare senza limiti ogniqualvolta sentiamo la necessità di evadere dal quotidiano per avventurarci e vivere nel mondo perfetto, immaginato, creato da noi.

Ha voluto scriverlo anche per quelli come lei. Per dire loro che non sono né un fallimento né una vittoria, ma persone che hanno portato nel mondo le proprie origini e tradizioni, la loro cultura, la loro fede, la loro incredibile capacità di emergere dagli abissi. E vincere così la loro personale battaglia.

Così Serafina è conosciuta, come autrice del romanzo “LA BAMBOLA VENUTA DA LONTANO”: una donna emigrata e poi diventata scrittrice per il suo sogno di vita. E per quello di tanti.

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